Chat with us, powered by LiveChatEmilia-Romagna - finanziamenti FESR 2014-2020 per laboratori urbani - FASI
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Emilia-Romagna - finanziamenti FESR 2014-2020 per laboratori urbani

|Novità
26 maggio 2015

Author: locusresearch / photo on flickr La Regione Emilia-Romagna stanzia 30 milioni di euro, provenienti dalle risorse del POR FESR 2014-2020, per realizzare laboratori aperti nelle città.

Favorire lo sviluppo digitale delle città e dei servizi offerti, con la partecipazione attiva di cittadini, imprese, pubblica amministrazione, mondo della ricerca e terzo settore sui temi dell’accesso ai servizi, della mobilità e della formazione.

Questi gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna intende centrare attraverso la realizzazione di laboratori aperti o innovation lab, cioè spazi attrezzati con soluzioni ICT avanzate. Le risorse a disposizione, pari a 30 milioni di euro, rappresentano circa il 6% dei 482 milioni di euro del Programma operativo regionale FESR 2014-2020, e si riferiscono in particolare al sesto Asse del programma, 'Città intelligenti, sostenibili e attrattive (in attuazione dell’Agenda Urbana)'.

Tale asse prevede la costituzione di un Laboratorio urbano inteso come luogo di elaborazione dell’agenda urbana dei Programmi FESR e FSE, che supporti la definizione delle nuove strategie per il rilancio e la riqualificazione delle città, concentrando competenze strategiche e capacità di monitoraggio e verifica, e che sia in grado di garantire sul territorio regionale innovazione e sperimentazione, connettendosi ed interagendo con le reti di città italiane ed europee. In tale ambito verrà assicurata l'integrazione e la demarcazione con gli interventi che l'area metropolitana di Bologna ha previsto nel PON Città Metropolitane concentrati maggiormente sulla diffusione dei servizi ICT per i cittadini con grande attenzione ai temi della socialità e dei giovani.

I progetti delle città emiliano romagnole (le 9 province e Cesena) riguardano l’agenda digitale, l’attuazione dei laboratori aperti e il recupero dei contenitori culturali dismessi.

Photo credit: locusresearch / Foter / CC BY

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