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Campania - Bruxelles chiede restituzione fondi Ue 2000-2006

|Novità
21 marzo 2016

La Regione Campania potrebbe dover restituire all'Unione europea 300 milioni di euro di fondi del periodo 2000-2006.

European Union - Pixabay

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Nella giornata del lancio ufficiale del POR FESR 2014-2020, la Regione Campania riceve dalla Commissione europea la richiesta di restituzione di  circa 300 milioni di euro, quale parte di risorse comunitarie spese nel settennato 2000-2006 per progetti non chiusi. Bruxelles ritiene infatti che, all'epoca, siano state commesse “gravi irregolarità nella gestione dei fondi”. 

Immediata la risposta della Regione Campania che, a detta dell’assessore ai Fondi europei Serena Angioli, punta a "ridurre di molto la richiesta di Bruxelles", spiegando che "si tratta di un contenzioso che va avanti da anni. L’Europa ha contestato il sistema di gestione dei finanziamenti nel ciclo 2000-2006" e ha presentato delle penalità all'amministrazione, che ha risposto con le proprie deduzioni ai rilievi di Bruxelles". “Il negoziato su quella cifra è aperto – ha concluso l'assessore - ora si sta per chiudere e riusciremo a limitare i danni".

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Partendo dalla richiesta di Bruxelles sul settennato 2000-2006, a margine della presentazione del POR FESR 2014-2020 il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha posto l'accento sul lavoro compiuto negli ultimi mesi per la chiusura degli impegni del ciclo 2007-2013. A luglio 2015, ha spiegato De Luca, la Regione era solo al 33% dei pagamenti, mentre alla fine dell'anno è riuscita a rendicontare fino al 92%. "Contemporaneamente - ha aggiunto - abbiamo approvato il POR e il Piano di Sviluppo Rurale che ci era stato rimandato. Credo che l'Unione europea possa apprezzare questo sforzo e regolarsi rispetto alle partite che abbiamo ereditato".  

Tuttavia, ha poi ammesso De Luca, “le statistiche delle ultime ore ci dicono che la Campania è l’ultima regione d’Europa insieme a una della Bulgaria" in fatto di capacità di gestione dei fondi Ue. "Abbiamo bruciato sostanzialmente 3 miliardi di risorse dei vecchi programmi europei. Ora - ha concluso - il nostro obiettivo è utilizzare tutto, fino all’ultimo euro disponibile, e dotandoci di una capacità di progettazione e amministrativa di livello superiore”. 

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