Chat with us, powered by LiveChatCodice Appalti - a cinque mesi dalla riforma, attuazione in ritardo - FASI
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Codice Appalti - a cinque mesi dalla riforma, attuazione in ritardo

|Novità
09 settembre 2016

Cinque mesi di lavori in corso. Con qualche cambiamento reale e molte novità ancora da attuare.

fonte: governo

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E’ questo il bilancio che è possibile fare della prima fase di vita del Codice appalti. Il Dlgs n. 50 del 2016, entrato in vigore alla fine di aprile, ha da un lato immesso nel sistema con effetto immediato alcune innovazioni: è il caso del divieto di appalto integrato o delle nuove regole sul subappalto o sull’offerta economicamente più vantaggiosa.

Su altre, però, resta del lavoro da fare: succede per la nuova banca dati degli operatori economici del Ministero delle Infrastrutture, ancora da attuare. O per le nuove forme di aggiudicazione, come i partenariati per l’innovazione, sui quali non ci sono ancora indicazioni dell’Anac. Mentre sullo sfondo alcune stazioni appaltanti, come Consip, lavorano all’implementazione dei principi del Codice.

Lo stato dell'attuazione

Il primo elemento che salta all’attenzione, in questa fase, è un processo di attuazione ancora a metà del guado. Sono appena sei i decreti e le linee guida che hanno completato il loro iter, su oltre cinquanta previsti dal Dlgs n. 50 del 2016. Così, nelle prossime settimane sarà necessaria una decisa accelerazione su questo fronte, per evitare di cominciare a parlare di un Codice rimasto sulla carta.

La banca dati degli operatori economici

Tra i provvedimenti più attesi, va certamente ricordata la riforma della banca dati nazionale degli operatori economici: si tratta dell’erede dell’Avcpass, attualmente di competenza dell’Autorità anticorruzione. E’ un sistema che andrà a velocizzare la fase di accesso alle gare, informatizzando il momento in cui le stazioni appaltanti devono verificare i requisiti delle imprese.

Il termine del 31 dicembre

Il Ministero delle Infrastrutture, in base alle previsioni del Codice, deve emanare entro il 31 dicembre del 2016 un decreto attuativo che dica come andrà regolato il sistema. Al momento è in corso una fase di consultazione. Il testo dovrebbe arrivare al traguardo nelle prossime settimane. Anche se bisogna ricordare che il Mit sta accumulando ritardo su diversi altri fronti.

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L'albo delle stazioni appaltanti

Succede, ad esempio, sul decreto di regolamentazione dell’albo nazionale delle stazioni appaltanti: probabilmente l’innovazione più importante dell’intero Codice, perché introduce il principio che non tutte le amministrazioni possono fare qualsiasi gara. La sua emanazione era prevista entro lo scorso 18 luglio. Al momento il testo risulta, invece, ancora in fase di lavorazione. Sarà pubblicato con un ritardo notevole, probabilmente influenzato dalla grande delicatezza del decreto.

Gli schemi di gara innovativi

A margine di questo processo di implementazione delle norme, resta poi da misurare l’impatto reale che avranno alcune riforme. Succede per l’appalto pubblico pre-commerciale e il partenariato per l’innovazione. Sono due schemi di gara che nascono, su sollecitazioni delle norme europee, per risolvere questioni che finora non avevano una risposta sul mercato, ad esempio nell’ambito di programmi di ricerca come Horizon 2020.

Indicazioni dell'Anac

Proprio per la loro grande portata innovativa, però, è altissimo il pericolo che restino lettera morta e che, quindi, non abbiano un’applicazione concreta da parte delle stazioni appaltanti. Una grande mano potrebbe arrivare dall’Autorità anticorruzione, che dovrebbe dire agli operatori, in termini semplici, come usare questi strumenti. Un intervento per adesso ancora non pervenuto.

Le iniziative di Consip

Infine, resta da citare il modello di alcune stazioni appaltanti che, al di là delle prescrizioni vincolanti del Codice, si stanno muovendo per applicare in concreto i suoi principi, come quello che punta a una maggiore trasparenza nella gestione delle procedure di gara. E’ il caso di Consip, che sta mettendo a punto un “Cruscotto gare”: entro la fine del 2016, cioè, saranno fornite su internet in tempo reale informazioni aggiornate sull’avanzamento delle procedure di gara, tramite una strumentazione comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Per ogni procedura sarà possibile conoscere lo stato di avanzamento dei lavori, con l’eventuale dettaglio anche per i singoli lotti, qualora presenti.

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