Chat with us, powered by LiveChatSocietà Partecipate - da luglio la vigilanza ANAC - FASI
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Società Partecipate - da luglio la vigilanza ANAC

|Novità
15 marzo 2017

E’ questo il senso delle linea guida appena pubblicate in Gazzetta ufficiale, in attuazione del Codice appalti: definiranno un albo, in partenza da luglio prossimo, nel quale tutte le aziende controllate da soggetti pubblici dovranno iscriversi per ottenere affidamenti diretti, in deroga alle procedure di mercato. L’obiettivo è di porre un argine alla zona grigia che mette in collegamento la pubblica amministrazione con le imprese sottoposte al suo controllo.

Quante sono le partecipate

Per capire l’entità del fenomeno, tra le in house rientrano tutte le società controllate dal Comune di Roma, come Atac o Ama. Allo stesso tempo, però, ci sono migliaia di soggetti in tutto il paese, controllati dai ministeri (come Sogesid o Invitalia), o dai Comuni. Basta pensare che, secondo i dati dell’Istat, le partecipate sono oltre 10mila.

La vigilanza Anac

Quindi, l’Anac agirà con i suoi strumenti di vigilanza, per evitare che il mercato degli appalti pubblici sia in qualche modo limitato e per fare in modo che il collegamento tra pubblico e privato non si trasformi in un’occasione di limitazione della concorrenza.

L'albo delle società

Lo snodo del nuovo sistema, che si prepara ad andare a regime, sarà il nuovo albo, che dovrà contenere tutti gli elementi identificativi delle amministrazioni controllanti e delle società: quindi, i rapporti che esistono tra i diversi soggetti dovranno diventare pienamente trasparenti.

Focus sui fatturati

Un focus specifico sarà acceso sui fatturati delle società: in pratica, bisognerà evidenziare in maniera precisa dove vanno a finire i proventi del lavoro delle imprese. In particolare, andrà indicata in maniera esplicita la presenza di una clausola che imponga di girare al soggetto controllante una quota pari almeno all’80% degli incassi.

Il controllo analogo

Nel testo si parla anche del controllo analogo. Si tratta, in altre parole, del potere di indirizzo esercitato dalla Pa nei confronti della società in house. E’ importante perché, in base alle regole europee, gli affidamenti diretti, in deroga ai principi di apertura del mercato, sono consentiti solo quando esiste questo tipo di controllo. Sarà l’Anac a controllare anche il rispetto di questo requisito.

> Codice appalti - L'Anac chiede di riformare il rating di impresa

I tempi di verifica

Un punto decisivo riguarda i tempi di verifica. Le società si iscriveranno all’elenco e l’Anac avrà un tempo di 90 giorni per controllare i loro requisiti. Una volta effettuata l’iscrizione, eventuali affidamenti senza gara non dovranno essere verificati prima dell’Autorità: questa potrà intervenire dopo l’assegnazione dell’appalto, ed eventualmente stopparlo.

Partenza da luglio

Il sistema non entrerà in vigore da subito. Le nuove regole diventeranno effettive tra 15 giorni. Poi, ci sarà un periodo di altri 90 giorni perché le società possano fare le loro richieste di iscrizione. Solo al termine di questo periodo, le in house potranno avanzare le loro domande. In pratica, si parte da luglio.

I poteri dell'Anac

A iscrizione avvenuta, l’Anac potrà invece intervenire per cancellare una società che abbia perso i requisiti necessari per legge. In questo caso ci sarà una conseguenza molto grave: non sarà più possibile assegnare appalti in house, in deroga alla concorrenza.

I contratti aggiudicati

Una precisazione importante nella versione definitiva del testo è arrivata sui contratti aggiudicati dalle società. In caso di mancata autorizzazione dell’Anac, infatti, questi non potranno essere revocati. L’Autorità, invece, potrà esprimersi attraverso una raccomandazione vincolante e potrà invitare la stazione appaltante a ritirare il contratto. 

Il testo della delibera

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