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Fondi europei - trattati di Roma, 60 progetti per 60 anni

|Novità
27 marzo 2017

Fondi europei - Photo credit: eisenrah via Foter.com / CC BY-NCL'Agenzia per la Coesione celebra il 60esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma con una panoramica di 60 progetti cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Ue.

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Dal tram di Firenze alla ferrovia Circumetnea, dalla Metro di Napoli ai Tecnopoli per le aziende dell’Emilia Romagna. Dal Grande Progetto Pompei alla riqualificazione della reggia di Venaria Reale. Sono alcuni dei 60 progetti cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento dell’Unione Europea al centro della campagna di comunicazione realizzata dall’Agenzia per la Coesione Territoriale e dalla rappresentanza della Commissione Europea in Italia con la collaborazione di tutte le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi Nazionali e Regionali.

L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni per il 60esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma. Una narrazione fatta di immagini con l’obiettivo di dare risalto e raccontare le realizzazioni concrete delle politiche europee in Italia e di migliorare la conoscenza e la percezione dell’utilità dei finanziamenti dell’UE. E dimostrare che, in fondo, l’Europa esiste e si prende cura di noi da più di 60 anni. Una serie di buone pratiche che è possibile approfondire sul portale istituzionale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

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A 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma è l’occasione giusta per analizzare il cambiamento prodotto dagli interventi delle istituzioni comunitarie e raccontare come l’Europa sia diventata una realtà concreta e non più una dichiarazione di intenti.

Dal 25 marzo 1957 ad oggi ne sono cambiate di cose, molte in meglio. L’elenco è lungo, parte da Bruxelles e arriva ai nostri territori. Le Regioni del Mezzogiorno, le aree sviluppate del centro-nord, le isole e le aree interne. Ogni territorio con una realtà migliorata da raccontare, una necessità dei cittadini soddisfatta dall’intervento delle istituzioni nazionali e comunitarie, un diritto ampliato dall’intervento dell’Ue, dall’istruzione alla libera circolazione, dalla fruizione del patrimonio artistico e culturale all’assistenza sanitaria.

Ogni cittadino europeo, ad esempio, può essere curato in qualsiasi Stato membro, è sufficiente avere in tasca la tessera sanitaria. E poi la banda larga ultraveloce, il trasporto pubblico locale, la riqualificazione delle periferie urbane, i finanziamenti alle imprese e le politiche per l’occupazione.

E proprio adesso, anche a seguito della Brexit, che è l’idea dell’Europa ad essere messa in dubbio è necessario credere nell’Europa. E’ il momento di riappropriarsi dei valori che in questi 60 anni ci hanno condotto alla costruzione di un continente forte, unito e fondato sulla pace e la cooperazione. Ogni cittadino, inteso come portatore di diritti e doveri, è chiamato a dare un senso alla cittadinanza europea, e grazie alla conoscenza delle buone pratiche scoprire quanta Europa c’è nella vita di tutti noi.

L’essenza della coesione si declina così attraverso esempi di interventi in ambito sociale, economico e territoriale. Non è il momento di voltare le spalle a quello che in questi 60 anni è stato costruito, ma di rilanciare il progetto europeo, tenendo conto che “l’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme. Essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino una solidarietà di fatto”.

Photo credit: eisenrah via Foter.com / CC BY-NC

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