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INPS – come pagare i contributi ai lavoratori domestici

|Novità
06 ottobre 2017

Contributi lavoratori domesticiSemplici istruzioni per pagare i contributi previdenziali a colf, badanti, baby sitter e altri collaboratori domestici.

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L'Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) spiega a chi ha assunto un lavoratore domestico come procedere per il calcolo e il versamento dei contributi.

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Come calcolare contributi, tredicesima e ferie

Chi ha assunto colf, badanti, baby sitter e altri lavoratori domestici deve versare all'INPS i relativi contributi previdenziali, oltre a dover pagare al collaboratore la tredicesima e le ferie.

Per semplificare il calcolo dei contributi, della tredicesima e delle ferie, l'INPS mette a disposizione dei datori di lavoro un software che attraverso simulazioni permette di individuare l'importo esatto da versare.

In linea generale, tuttavia:

  • i contributi sono calcolati sulla base delle ore retribuite nel trimestre e della retribuzione oraria effettiva prevista dal contratto di lavoro;
  • la tredicesima corrisponde a un dodicesimo dell’intera retribuzione annua e deve essere pagata entro dicembre, in occasione delle festività natalizie;
  • le ferie ammontano a 26 giorni (escluse le domeniche e le festività infrasettimanali), da fruire nel periodo giugno-settembre, e sono calcolate riconoscendo al lavoratore, per ogni giornata, un ventiseiesimo della retribuzione mensile.

Come versare i contributi

Il pagamento dei contributi deve essere effettuato ogni trimestre, in particolare:

  • dal 1° al 10 aprile per il primo trimestre;
  • dal 1° al 10 luglio per il secondo trimestre;
  • dal 1° al 10 ottobre per il terzo trimestre;
  • dal 1° al 10 gennaio per il quarto trimestre.

Le modalità di versamento sono:

  • il pagamento tramite i bollettini MAV già compilati con gli importi dovuti e inviati direttamente dall'INPS al datore di lavoro, anche telefonicamente tramite il Contact center al numero verde 803.164 da rete fissa o al numero 06.164164 da rete mobile;
  • l'utilizzo della procedura online del Portale dei Pagamenti “Pagamento immediato pagoPA”, tramite carta di credito o debito, con prepagata oppure con addebito in conto;
  • il ricorso ai soggetti aderenti al circuito Reti Amiche, quali le tabaccherie, gli sportelli di Poste Italiane e quelli di Unicredit SpA e, per i clienti titolari del servizio di banca online, tramite il sito internet del gruppo Unicredit, dichiarando il codice fiscale del datore di lavoro e il codice rapporto di lavoro.

Per ciascuna di queste modalità è prevista la possibilità di avere la doppia copia della ricevuta, in modo da poterne consegnare una al lavoratore.

In caso di pagamento tramite MAV è prevista un'attestazione situata nella parte superiore del bollettino che il datore di lavoro dovrà completare con l’inserimento della data e della propria firma, mentre se si effettua il pagamento al Contact center, la ricevuta sarà inviata direttamente dalla banca affidataria all’indirizzo e-mail del datore di lavoro del servizio che riceverà una doppia copia della ricevuta analitica all’indirizzo di residenza.

Come ottenere il rimborso dei versamenti in eccesso

In caso di versamento di importi in eccesso o di duplicazione del pagamento nello stesso trimestre, i datori di lavoro possono richiedere il rimborso all'INPS.

La domanda di rimborso può essere presentata online attraverso il servizio dedicato sul sito Internet dell'Istituto oppure tramite il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.

Come accedere alle agevolazioni fiscali

Mentre i rapporti di lavoro in nero sono punibili con sanzioni civili e con sanzioni amministrative pecuniarie, il datore di lavoro che assume regolarmente un lavoratore domestico ha diritto alle agevolazioni fiscali per i contributi previdenziali versati.

Nello specifico, i contributi obbligatori versati per le colf e per gli addetti all'assistenza possono essere dedotti dal proprio reddito per un importo massimo fisso, indipendentemente dai redditi dichiarati, di 1.549,36 euro l'anno.

Per gli addetti all'assistenza di persone non autosufficienti, dietro certificato medico che ne attesti la condizione, il datore di lavoro può detrarre dall'imposta lorda il 19% delle spese sostenute, per un importo massimo di 2.100 euro l'anno.

Si può usufruire della detrazione se il reddito complessivo è inferiore a 40mila e la deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per l'assistente familiare, e viceversa.

Photo credit: Elaine Smith

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