Chat with us, powered by LiveChatFondo fiduciario Africa – nuove azioni UE per sfide Mediterraneo - FASI
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Fondo fiduciario Africa – nuove azioni UE per sfide Mediterraneo

|Novità
07 dicembre 2017

North Africa - Photo by Emmaline on Foter.com / CC BY-NC-NDIn arrivo quasi 30 milioni di euro per rafforzare la protezione dei migranti e la lotta a contrabbandieri e trafficanti. La Libia rimane in cima alle priorità per il 2018.

UE-Africa: le sfide per giovani, investimenti e sicurezza

Cooperazione: Africa in cima ad agenda UE

La Commissione europea ha approvato, nell'ambito del Fondo Fiduciario per l'Africa, tre nuovi programmi, dal valore complessivo di 29,58 milioni di euro, volti ad intensificare gli sforzi già avviati per:

  • aumentare la protezione dei migranti,
  • sostenere il reinserimento sostenibile,
  • prevedere rimpatri volontari assistiti.
  • combattere le reti criminali in tutta l'area.

Ecco nel dettaglio i tre programmi.

Africa - le priorita' del PIE, il piano UE di investimenti esterni

Reinserimento dei migranti in Nord Africa

Con 10 milioni di euro di stanziamento, questo programma sarà attuato dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) e contribuirà ad intensificare gli sforzi nell'ambito dell'assistenza al rimpatrio volontario.

Lo strumento rafforzerà la protezione dei migranti, sosterrà i meccanismi di reinserimento sostenibile e fornirà assistenza per il ritorno volontario delle persone che desiderano tornare in Nord Africa.

L'iniziativa prevede un meccanismo regionale flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze specifiche dei diversi Paesi.

Smantellamento delle reti criminali in Nord Africa

Il secondo programma, anch'esso concepito a livello regionale, usufruisce di 15 milioni di euro ed è destinato a smantellare le reti di contrabbandieri e criminali coinvolte nel traffico di migranti e nella tratta di esseri umani in Nord Africa.

Questo strumento, implementato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC), servirà ad accrescere le capacità degli attori che si occupano dell'applicazione della legge e della giustizia penale e a fornire loro attrezzature leggere, come strumenti informatici e forensi.

Empowerment legale dei migranti in Marocco

L'ultimo programma, dotato di risorse pari a 4,58 milioni di euro, sarà attuato dalla Cooperazione tecnica belga e rafforzerà protezione e resilienza di migranti, rifugiati, sfollati e comunità di accoglienza in Marocco.

Attraverso un accrescimento della consapevolezza dei propri diritti e dell'accesso alla consulenza legale, il progetto intende contribuire anche a promuovere l'integrazione socio-economica dei migranti nella società marocchina.

Libia: priorità del 2018

La Commissione ha inoltre spiegato che nella lista delle priorità per l'azione in Africa nel 2018 rimane la questione della Libia.

In linea con quanto discusso durante il recente vertice Unione europea-Africa, l'Esecutivo UE intende, da un lato, rafforzare gli sforzi per la protezione di migranti e rifugiati, anche attraverso il sostegno ai ritorni volontari e l'evacuazione dei soggetti più vulnerabili e, dall'altro, supportare le comunità ospitanti.

How can we govern Europe? - Focus Africa

Di priorità dell'azione UE in Africa si è parlato anche durante "How can we govern Europe?" l’evento sull’Unione europea organizzato da Eunews a Roma, che ha dedicato la sessione pomeridiana del 6 dicembre alla questione migratoria e alla necessità di investire sul continente africano.

Dal 2000 ad oggi, ha spiegato il vicedirettore del centro Sviluppo dell’Ocse Federico Bonaglia, la crescita economica dei Paesi africani è stata mediamente attorno al 6% annuo. Dopo l’Asia, l’Africa è infatti la seconda regione mondiale per crescita. Sono però le previsioni future, ha continuato Bonaglia, che l'Europa deve tenere particolarmente in conto.

Da qui al 2050, ha detto il vicedirettore del centro Sviluppo Ocse, la popolazione africana raddoppierà, passando a circa 2,4 miliardi di persone, la metà delle quali under 25. Si tratta, dunque, di una "bomba a orologeria" che l'Europa deve affrontare.

"Il problema, ha detto Bonaglia, non è "se serva o meno un piano europeo per l’Africa" ma piuttosto come realizzarlo.

Per l'Africa, ha detto il vicedirettore generale per l’integrazione europea del Ministero degli Affari esteri Fabrizio Bucci, non serve solo una strategia globale, ma "anche strategie regionali" e, più in generale, è fondamentale reimpostare i rapporti UE-Africa "in chiave post-coloniale, per instaurare relazioni in condizioni di parità".

Si è espresso negli stessi termini anche anche il capo divisione partenariati strategici della Commissione europea Domenico Rosa, che ha parlato di un "passato scomodo" da cui l’Europa deve liberarsi. 

"Agli africani l’espressione Piano Mashall non piace - ha detto Rosa riferendosi alle parole del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani alla Conferenza di alto livello sull'Africa che si è svolta il 22 novembre a Bruxelles. Scomodo, perché fa pensare a "qualcosa già pronto". E' per questo, ha aggiunto il funzionario della Commissione, "l'Alto rappresentante Federica Mogherini ha parlato di New deal per l’Africa". Un patto su cui l'UE intende investire 40 miliardi di euro.

State of the Union - Fondo fiduciario Africa, poco impegno da Paesi UE

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