Chat with us, powered by LiveChatBankitalia: crescita del PIL nel 2008 all'1 per cento - FASI
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Bankitalia: crescita del PIL nel 2008 all'1 per cento

|Novità
14 marzo 2009
Nell'ultimo bollettino economico la Banca d'Italia prevede che la crescita dell'economia italiana prosegua nel prossimo biennio a un ritmo di circa l'1 per cento l'anno, inferiore a quello del prodotto potenziale. La revisione al ribasso per il 2008 rispetto al luglio scorso, pari a 7 decimi di punto percentuale, è attribuibile essenzialmente al peggioramento del quadro esterno, che ha iniziato a produrre effetti fin dal quarto trimestre del 2007.

Analoghe revisioni stanno interessando gli scenari previsivi per altri paesi dell'area dell'euro.

Anche la crescita dei consumi si fermerebbe attorno al punto percentuale sia nel 2008 sia nel 2009; gli investimenti rallenterebbero, soprattutto nella componente residenziale.

Il contributo del commercio estero alla dinamica del PIL, pressoché nullo nel 2007, sarebbe lievemente negativo quest'anno. L'aumento delle esportazioni rimarrebbe inferiore a quello degli scambi internazionali, scontando gli effetti cumulati della perdita di competitività di prezzo delle nostre merci, che proseguirebbe nel biennio.

L'inflazione al consumo si collocherebbe in media poco sopra il 2,5 per cento nel 2008; ritornerebbe attorno al 2 per cento nella parte finale dell'anno e nella media del 2009. Tale dinamica rifletterebbe soprattutto gli aumenti dei prezzi internazionali del greggio e dei beni agricoli e solo in parte l'accelerazione dei costi interni. Il CLUP aumenterebbe quest'anno di oltre il 3 per cento nel settore privato, anche per il rallentamento ciclico della produttività.

Si stima che i consumi, sostenuti nella prima metà dell'anno, abbiano quasi ristagnato nella seconda. L'andamento nei mesi più recenti potrebbe aver risentito negativamente degli aumenti di prezzo connessi con i citati rincari delle materie prime. Gli investimenti fissi avrebbero decelerato seguendo il profilo del PIL. La domanda estera risentirebbe in misura crescente dell'apprezzamento dell'euro e del rallentamento della crescita nei nostri principali mercati di sbocco.

La dinamica dei prezzi al consumo ha risentito dei rincari delle materie prime, facendo registrare nella media del 2007 un aumento del 2 per cento secondo l'indice armonizzato.

I dati sull'occupazione, relativi ai primi nove mesi del 2007, sono positivi: aumentano gli occupati e diminuisce il tasso di disoccupazione. Nel terzo trimestre è tornato a crescere il tasso di attività, anche nel Sud; è aumentata la partecipazione delle donne, si è arrestata la flessione di quella dei giovani.

Questo quadro previsivo si presenta con accentuati caratteri di incertezza, riflesso di quella che circonda gli scenari internazionali. Vi sono rischi di un rallentamento ciclico, negli Stati Uniti e in altri paesi avanzati, più brusco di quello qui ipotizzato.

I rincari delle materie di base potrebbero rilevarsi più duraturi di quanto implicito nelle attese dei mercati. D'altro canto, è ancora aperta la possibilità che si diffonda tra le nostre imprese la capacità, di cui vi sono evidenze parziali, di ricercare aumenti di produttività e vantaggi competitivi di carattere strutturale, fondati sull'uso della tecnologia e sull'innovazione.
(Fonte: Banca d'Italia)

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