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Fondi UE: confronto Roma-Bruxelles su taglio cofinanziamento nazionale

|Novità
09 ottobre 2018

Corina Cretu - © European Union, 2018/Photo: Georges BoulougourisLa commissaria alla Politica Regionale Corina Cretu discuterà nelle prossime ore con la ministra per il Sud Barbara Lezzi sulla richiesta italiana di ridurre il cofinanziamento nazionale ai Programmi operativi sostenuti dai fondi UE.

La proposta della Commissione per la Politica di Coesione post 2020

Entro il 15 ottobre le Regioni italiane invieranno alla Commissione UE le richieste di riduzione del cofinanziamento nazionale ai Programmi operativi a valere sui fondi europei. Frizioni tra la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, e la commissaria per la Politica regionale, Corina Cretu, sulla destinazione dei fondi che verrebbero liberati attraverso l'operazione.

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Al lavoro su taglio cofinanziamento ai Programmi UE

Il governo italiano ha chiesto alla Commissione europea di ridurre il tasso di risorse nazionali destinate ai Programmi operativi supportati dai fondi UE, aumentando così il tasso di cofinanziamento europeo corrispondente. Nei giorni scorsi Bruxelles ha fatto sapere di stare analizzando la lettera italiana e il tema è stato discusso anche durante la visita in Italia della commissaria Cretu la scorsa settimana.

Le Regioni interessate dovrebbero comunicare entro il 15 ottobre l'intenzione di partecipare alla rimodulazione dei fondi, che però rischia di scontentare le amministrazioni più virtuose, pronte a centrare i target di fine anno senza rischio disimpegno e preoccupate del dirottamento di risorse nazionali ora riservate ai POR su altre priorità del Governo centrale, a cominciare dal reddito di cittadinanza.

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No allo spostamento delle risorse

Proprio sulla destinazione dei fondi si è acceso il confronto tra Roma e Bruxelles, dopo che la commissaria Cretu, parlando con i giornalisti in occasione della Settimana europea delle regioni e delle città, ha specificato che “le risorse liberate dalla riduzione della quota di cofinanziamento devono essere usate nello stesso territorio e in linea con gli obiettivi della Politica di Coesione”.

Una puntualizzazione poco gradita dalla ministra: "Sfugge per quale ragione il commissario abbia voluto specificare che le risorse liberate dal calo del cofinanziamento devono essere usate nello stesso territorio e per gli stessi obiettivi dei programmi operativi. È infatti noto che non abbiamo mai avuto intenzione di mettere in discussione questo principio", ha fatto sapere in una nota. “Semmai é vero il contrario: noi vogliamo proteggere il principio della territorialità, che nella nuova dal programmazione non sempre verrebbe garantita”, ha aggiunto Lezzi, anticipando che sul tema il Governo ha già previsto degli emendamenti alla proposta della Commissione sulla Politica di Coesione post 2020.

Al di là del battibecco sulla destinazione dei fondi, la commissaria ha assicurato la volontà di collaborare per "comprendere cosa può essere adottato dalla Commissione entro fine anno". Una telefonata sul tema è in programma nella giornata di oggi. La preoccupazione di Bruxelles è però che la rimodulazione delle risorse richieda il via libera del Parlamento europeo in base alle regole vigenti e quindi finisca per ritardare l'avanzamento della spesa.

© European Union, 2018/Photo: Georges Boulougouris

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