Chat with us, powered by LiveChatUmbria: sviluppo e innovazione nel RUICS 2006 - FASI
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Umbria: sviluppo e innovazione nel RUICS 2006

|Novità
08 febbraio 2008

Nel RUICS 2006 (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard) l'Umbria si colloca all'undicesimo posto nella graduatoria tra le regioni italiane per le potenzialità competitive di crescita e innovazione. Il documento, elaborato dal Servizio di programmazione strategica generale e controllo strategico della Regione, redige un quadro dello sviluppo economico umbro.

Nel complesso l'Umbria arretra di qualche posizione rispetto all'anno precedente, in cui si collocava al settimo posto tra le regioni italiane, ma presenta un miglioramento nel triennio.

Prosegue il percorso di recupero rispetto alle regioni più dinamiche, con la conferma di performance nella media, in un quadro di competitività italiano che non è particolarmente brillante. In materia di capacità innovativa, uno dei principali fattori che determinano lo sviluppo economico secondo gli indicatori europei, l'Italia si colloca, infatti, solo al ventesimo posto (su 34 Paesi), tra i Paesi ritardari.

Dal raffronto tra i RUICS dal 2004 al 2006 emerge che nonostante l'Umbria abbia migliorato le sue performance, altre regioni (quali Liguria, Trentino Alto Adige e Veneto), hanno registrato miglioramenti più significativi.

Il RUICS 2006 ha evidenziato che l'Umbria prosegue, seppure con minore velocità, il percorso di recupero, anche se la maggior velocità di alcune altre regioni la fa allontanare di qualche posizione dal gruppo di testa.

Dalla valutazione sulle potenzialità competitive di crescita e innovazione dell'Umbria si rileva che l'Umbria arretra in particolare nell'area "Innovazioni finanziarie, di prodotto e di struttura di mercato" del RUIS (l'indice che misura la capacità innovativa del sistema economico regionale) e in quella "Apertura all'esterno" del RUMES (che valuta il potenziale competitivo dell'ambiente macroeconomico regionale).

Per altri indicatori, specialmente per "Crescita economica", che analizza il grado di dinamicità del sistema economico regionale, si riscontrano invece segnali di miglioramento. Si consolida la buona performance dell'Umbria nell'area "Risorse umane", anche se ciò non è sufficiente a compensare il peggioramento delle altre aree.

L'Umbria presenta molti punti di forza: un elevato tasso di copertura del commercio di prodotti "high tech", in consolidamento; una buona dinamicità del PIL (prodotto interno lordo), superiore alla media nazionale e in miglioramento, e una buona crescita del settore dei servizi, in miglioramento rispetto alla quasi totalità delle regioni italiane. Dallo studio emergono anche criticità: un basso grado di apertura verso l'estero, "che presenta però qualche segnale di miglioramento"; una produttività del lavoro che si mantiene al di sotto della media nazionale, ma che registra un significativo recupero e un andamento negativo nella crescita degli investimenti (tranne nel 2005) e un conseguente peggioramento nel tasso di accumulazione del capitale.

In particolare, il risultato complessivo dell'analisi sull'ambiente macroeconomico (RUMES) evidenzia un quadro di valutazione regionale per il 2006 che per l'Umbria comporta un miglioramento nella graduatoria dalla tredicesima alla decima posizione.

Gli indicatori che evidenziano un miglioramento rispetto al primo anno sono la partecipazione rispetto alla formazione permanente, l'utilizzo di internet da parte delle famiglie, le imprese attive nel campo della "IT" (Information Technology), l'infrastrutturazione economica, il tasso medio annuo di crescita del Pil e del settore dei servizi. Evidenziano, invece, un peggioramento rispetto al primo anno l'occupazione nel settore manifatturiero "high tech", la spesa pubblica e privata in ricerca e sviluppo, i brevetti presentati all'Unione Europea, gli addetti alla ricerca e sviluppo, gli investimenti in capitale di rischio "high tech", il tasso di natalità netta delle imprese, l'export di prodotti "high tech" e il tasso di copertura del commercio nel settore, il tasso medio annuo di crescita degli investimenti e il tasso di accumulazione del capitale.
(Fonte: Regione Umbria)

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