Durante l’evento milanese – intitolato 'Creazione di start-up e internazionalizzazione: casi di successo ed opportunità concrete' – è stato discusso il futuro del sistema economico italiano, con particolare attenzione al ruolo delle start up.

Partendo dalle esperienze di successo di varie organizzazioni – tra cui Fulbright Best, Innogest, Italian Business & Investment Initiative, Mind the Bridge, Mind the Seed – è stato analizzato il meccanismo che porta gli incubatori di nuova generazione a rappresentare un vero e proprio trampolino imprenditoriale per chi decide di investire su idee innovative e creative.

“Per fare impresa e dare avvio ad una start up oggi in Italia non manca nulla. Basta lamentarsi! Non ci sono scuse! Siamo pronti ed attrezzati per seguire i ragazzi dall’ideazione all’exit strategy sul mercato. Dal guizzo imprenditoriale alla realizzazione di un’impresa in grado di fare grandi utili”, ha spiegato Fernando Napolitano, presidente e amministratore delegato di IB&II.

“L’Italia si trova molto indietro rispetto ad altri paesi soprattutto per quanto riguarda l'internazionalizzazione delle start up”, ha dichiarato Marco Credendino, responsabile del progetto. “Le idee e i talenti non mancano, ma troppo spesso non si sa come operare e quale via seguire per ottenere i finanziamenti. Ciò che manca è il know how, le competenze e i contatti che possono servire a una azienda appena nata per farsi conoscere dagli investitori e crescere”.

IB&II Youth nasce proprio per colmare queste lacune a favore degli imprenditori e degli innovatori di domani. L’obiettivo è creare una venture community che permetta a studenti, ricercatori, startupper e giovani professionisti di stabilire un contatto diretto con le istituzioni pubbliche e private, le aziende e gli istituti finanziari, verso la realizzazione dei propri progetti imprenditoriali.

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