Chat with us, powered by LiveChatConnecting Europe Facility: accordo Pe-Consiglio sul finanziamento delle reti transeuropee - FASI
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Connecting Europe Facility: accordo Pe-Consiglio sul finanziamento delle reti transeuropee

|Novità
10 luglio 2013

Stazione - foto di filip.faragI rappresentanti permanenti degli Stati membri hanno approvato il compromesso raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo sul Connecting Europe Facility, o Meccanismo per collegare l'Europa, il futuro strumento di finanziamento delle Trans-european network, cioè le reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni. La dotazione dovrebbe ammontare a oltre 29 miliardi di euro.

La dotazione definitiva dello strumento dipenderà dall'esito dei negoziati in corso sul prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020, ma non dovrebbe discostarsi molto dalla proposta avanzata dal Consiglio europeo di febbraio, che prevedeva un bilancio complessivo per il Connecting Europe Facility CEF di circa 29 miliardi e 299 milioni di euro, contro i 50 miliardi proposti dalla Commissione europea.

I fondi dovrebbero essere così ripartiti:

  • 23 miliardi e 174 milioni andrebbero al settore trasporti,
  • 5 miliardi e 126 milioni di euro andrebbero al comparto dell'energia,
  • un miliardo di euro sarebbe destinato al settore delle telecomunicazioni.

Inoltre, gli investimenti supplementari provenienti da fonti private e pubbliche potrebbero usufruire dell'effetto leva di strumenti finanziari innovativi come i project bond.

L'intensità del contributo dell'Ue dipenderà dal settore e del tipo di azione in questione, ma in generale, per poter beneficiare del supporto del CEF, i progetti dovranno rispettare il regolamento dello strumento e le linee guida settoriali. Linee guida che nel caso del settore energetico sono già state adottate, mentre per i trasporti sono state solo concordate informalmente e devono ancora essere discusse nel caso delle telecomunicazioni.

Il testo dovrà ora essere approvato formalmente dalla plenaria del Parlamento, presumibilmente in autunno, e poi ottenere il via libera definitivo del Consiglio.

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