Nel 2019 l’intervento dell’UE contro le misure protezionistiche imposte da molti Paesi terzi ha permesso alle aziende europee di guadagnare 8 miliardi di euro in più di esportazioni. Ciononostante il protezionismo aumenta ovunque con Cina e Russia in testa e colpisce sempre più settori, mettendo a rischio miliardi di export europeo.
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Anche quest’anno la Commissione europea ha pubblicato il report annuale sul protezionismo, in forte aumento in tutto il mondo. Lo scorso anno gli interventi europei sono riusciti a rimuovere 40 ostacoli commerciali di varia natura, permettendo alle nostre imprese di fatturare 8 miliardi di export in più.
Ma il trend delle barriere commerciali non lascia presagire nulla di buono. Il protezionismo, infatti, è ormai fortemente radicato nelle relazioni commerciali, portando alla creazione di barriere che colpiscono sempre più settori di grande importanza per l'Europa e che sono sempre più difficili da rimuovere.
Solo nel 2019, infatti, sono state introdotte ben 43 barriere nuove, in 22 paesi diversi. Il maggior numero delle restrizioni commerciali riguarda l'accesso ai mercati cinese e russo (rispettivamente con 38 e 31 misure).
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